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Introduzione al Laboratorio Introspettivo di Disegno e Immaginazione

Ciao e Benvenuta/o! Quello che stai leggendo è il primo articolo di una serie di Appunti Teorici dedicati al Laboratorio Introspettivo di Disegno e Immaginazione, un laboratorio che ho creato per esplorare se stessi attraverso il disegno.

Se sei interessato alle prossime date, clicca qui o scrivimi.

Gli articoli che leggerai rappresentano gli appunti di un metodo che sto costruendo e perfezionando, e ho deciso di condividerli per fissare dei punti di riferimento al fine di continuare a sviluppare questo progetto.

Perché indagare se stessi?

Non so se abbia senso rispondere a questa domanda, ma proviamoci comunque, così da non dare nulla per scontato.

Non voglio presupporre che conosciamo noi stessi. Non voglio dare per scontato il riconoscimento dei nostri pregiudizi trasmessi dalla famiglia, dalla politica, dalla società e dalla religione. Non voglio dare per scontato che comprendiamo i nostri meccanismi di difesa o i comportamenti regressivi.

Quindi, esaminiamo noi stessi, poiché spesso conosciamo poco di noi stessi, e credo sia giusto impegnarsi per conoscersi meglio. Inoltre, possiamo essere certi solo della nostra esistenza, quindi tanto vale studiarci un po’, no?

Perché un laboratorio d’Immaginazione e Disegno?

Ho deciso di creare un laboratorio invece di un corso perché non desidero che ciò che apprenderemo in questo contesto venga trasmesso in modo autocratico. Preferisco che sia sperimentato sulla propria pelle e che il piano di studio, che potremmo definire, non sia un modello valido per tutti, ma che si costruisca sulle singole esperienze dei partecipanti. Questo approccio è inevitabile, considerato che le immagini che visualizzeremo appartengono solo a noi stessi e a nessun altro.

Disegnare senza Pretese, perché?

Solitamente, ciò che facciamo lo facciamo sempre con uno scopo preciso:
– guadagnare dei soldi
– sentirsi dire bravi
– diventare qualcuno
– fare nuove conoscenze
– realizzare qualcosa di buono o bello
– trascorrere il tempo
– diventare qualcosa

Non c’è nulla di sbagliato in questi obiettivi; sono tutti legittimi e utili per definire la propria identità. Tuttavia, spesso la definizione di scopi può portare alla creazione di meccanismi mentali legati alla performance, come ad esempio:

– non sono abbastanza bravo
– ho impostato obiettivi troppo ambiziosi
– non diventerò mai qualcuno
– gli altri ci riescono, io no
– non possiedo talento

Non so disegnare, allora Disegna come un Bambino

Prima di tutto, dimentichiamo la frase “non so disegnare”. Quando eravamo bambini, non ci preoccupavamo se eravamo bravi o meno; lo facevamo semplicemente. Certo, cercavamo approvazione o attenzione, ma spesso disegnavamo solo per il piacere di farlo. Ci faceva stare bene o ci divertiva. Se non fosse stato così, non lo avremmo fatto.

Non eravamo interessati a stile, tecnica, ispirazione, supporto, ideale estetico o pubblico. Torniamo a disegnare solo per il gusto di farlo, perché il disegno diventi il mezzo per trasformare in immagine ciò che esiste solo nella nostra mente.

Perché da bambino disegnavi?

I motivi erano semplici:

– vi piaceva farlo
– avevate qualcosa da raccontare
– vi veniva naturale
– eravate appassionati da qualcosa e lo disegnavate (il cane, l’autobus, Topolino, i fiori…)

+ Esperienze – Dogmi

Affronteremo argomenti complessi e delicati che riguardano l’Immaginazione, un tema trasversale che spazia dalla filosofia alla spiritualità, passando per le neuroscienze e la religione. Quindi, vi chiedo di mettere da parte per un momento le vostre credenze e convinzioni personali e di concentrarvi esclusivamente sulla vostra esperienza.

Ad esempio, ci sono discipline esoteriche che cercano di spiegare i rapporti tra il nostro corpo, la mente, l’anima e lo spirito. Vi invito a focalizzarvi solo sulle vostre esperienze, a dar loro un nome, senza affidarvi esclusivamente alle teorie che potreste aver letto in vari manuali. Impegnatevi e prestate attenzione alle vostre esperienze.

Probabilmente, quello che vi ho appena scritto sembrerà strano a alcuni di voi, familiare ad altri. Non preoccupatevi, avremo modo di approfondire.

Tornare ad allenare l’Immaginazione

Va bene, adesso sfatiamo un luogo comune: “I bambini immaginano, gli adulti no”. In realtà, tutti immaginiamo e lo facciamo continuamente durante il giorno. Immaginiamo di litigare con il nostro capo, pensiamo a cosa potremmo mangiare durante la pausa pranzo, visualizziamo i momenti romantici con il nostro partner, progettiamo come presentarci a un colloquio, sono solo alcuni esempi. L’immaginazione è spesso coinvolta nelle varie attività quotidiane.

Quello che facciamo di fatto è utilizzare l’immaginazione principalmente per scopi pratici, trascurando spesso l’aspetto creativo. Cosa significa creare? E cosa creare? Non risponderemo a queste domande ora, ma potremmo sfruttare l’immaginazione per esplorare nuove idee, per viaggiare dentro e fuori di noi stessi. Ma non voglio anticipare troppo 🙂

Quindi, siete pronti ad allenare la vostra immaginazione? Bene, cominciamo! Che cos’è l’Immaginazione?

Sei interessato al Laboratorio? Scrivimi!