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Disegnare Tarocchi: studio sul significato e la simbologia per la creazione di un mazzo

Quando ho deciso di Disegnare il mio mazzo di Tarocchi, non avevo idea in che impresa mi sarei imbattuto, non avevo idea di quanto fosse un progetto complicato per una persona, come me, che si definisce metodica. Il primo ostacolo che ho trovato fu quella del reperire informazioni a riguardo. Su internet è scritto di tutto, tutto il contrario di tutto, spesso i contenuti sono influenzati da pensieri di spiritualità dozzinale e fast food.

Quindi con il tempo ho iniziato a raccogliere materiali e link che mi fossero utili per avere alcune basi per non perdere la bussola e adesso che il mio mazzo è finito ho deciso di divulgare liberamente questa guida essenziale. Questa non vuole essere una guida approfondita, non ne sarei in grado, ma una mappa per orientarsi utile ad altri disegnatori come me.

Di cosa vi parlerò?

  1. Tarocchi: cosa sono?
  2. Disegnare Tarocchi: a quali mazzi mi ispiro?
  3. Disegnare Tarocchi: cosa è la simbologia?
  4. Significato dei Tarocchi: si, ma quali?
  5. Colori o Bianco e Nero

1. Tarocchi: Cosa sono?

Si, forse è meglio partire dal principio prima di buttarsi a disegnare Tarocchi.
Quindi: cosa sono i Tarocchi? Sono un mazzo composto da 78 carte, 22 delle quali sono Arcani Maggiori o Trionfi mentre le restanti 56 sono gli Arcani Minori.

In molti sono convinti che i Tarocchi nascono come strumento di divinazione o a dirittura come strumento del demonio, niente di tutto ciò con il tempo capiremo anche che anche il Diavolo non è ciò che sembra.

I Tarocchi nascono come gioco di carte nelle corti italiane e francesi, è un gioco che si gioca in quattro, uno contro tre in ogni mano un giocatore é lo “Sfidante” e deve battersi contro gli altri tre, chiamati “Difensori”. I Tarocchi erano utilizzati anche come gioco di ruolo, venivano distribuiti i 22 Arcani Maggiori e le persone dovevano interpretare il Trionfo che avevano ricevuto casualmente.

Verso la fine del ‘700 i Tarocchi iniziano ad essere utilizzati anche come strumento “divinatorio”, cioè quell’arte o pretesa d’arte d’indovinare il futuro da segni e simboli esterni, questa è senza alcun dubbio l’utilizzo che ha alimentato maggiormente l’immaginario, collegando i Tarocchi al mondo dell’occulto e dell’esoterismo.

L’utilizzo che io reputo più interessante è quello meditativo che indaga il proprio Io, che spesso viene collegato al pensiero di Carl Gustav Jung, alla sua teoria sugli Archetipi e alla teoria della sincronicità, cioè il “legame tra eventi è in certe circostanze di natura diversa da quella causale ed esige un diverso principio interpretativo”. Non scriverò altro su questo argomento al limite della psicologia perché è immenso e ci sono sicuramente persone che ne sanno molto più di me. Meglio se torno a parlare delle carte disegnate con le matite e i pennarelli.

Tarocchi il matto disegnare tarocchi

2. Disegnare Tarocchi: a quali mazzi mi ispiro?

Come avrete già avuto modo di constatare voi stessi, se vi state gettando come il Matto in questa impresa di disegnare Tarocchi, esistono tantissimi mazzi con stili molto diversi tra loro, alcuni che seguono simbologie precise e altri che non le seguono affatto. Io per il mio mazzo ho deciso di seguire dei vincoli simbolici precisi, non volevo essere totalmente libero, volevo seguire la tradizione e al tempo stesso raccontare il mio tempo. Per fare ciò mi sono affidato a cinque mazzi.

Mazzo Visconti/Sforza

I Visconti/Sforza sono un mazzo di Tarocchi risalente al XV Secolo viene ipotizzato che sia il padre dei Tarocchi Moderni, vi invito a visitare la pagina Wikiepedia che è molto curata.

Tarocchi di Marsiglia

I Tarocchi di Marsiglia sono forse il mazzo più conosciuto e sono diventati lo standard per la creazione di molti mazzi di Tarocchi. Questi Tarocchi sono in circolazione dal XVIII secolo, ed anno ispirato di primi esoteristi tra cui Antoine Court de Gébelin, Jean-Baptiste Alliette e Eliphas Lévi. Infine i Tarocchi di Marsiglia sono i preferiti di Alejandro Jodorowsky.

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Ancient Italian Tarot

Ancient Italian Tarot è una riproduzione di un mazzo italiano del 1880, che a sua volta era basato in parte sul mazzo del 1835 di Carlo Della Rocca. In questo mazzo, a mio avviso, possiamo gustare il carattere particolare dei Tarocchi Italiani, in questo mazzo come per i Marsigliesi gli Arcani Minori non sono illustrati.

Le Minchiate Fiorentine

Le Minchiate sono un gioco di carte nato a Firenze nel XVI secolo, è una variante più complessa del gioco dei Tarocchi. Il Mazzo in questo caso è composto da 97 carte invece che da 78 carte e ha un numero maggiore di Trionfi, non sono riuscito e non credo che esista delle teorie di divinazione su questo mazzo.

Tarocchi Rider-Waite

Infine i Tarocchi Rider-Waite, uno dei mazzi più diffuso al mondo insieme ai Tarocchi di Marsiglia. I Rider-Waite pubblicati per la prima volta a Londra nel 1909 furono ideati dal mistico ed esoterista Arthur Edward Waite e illustrati dalla sua discepola Pamela Colman Smith. La peculiarità di questo mazzo è che tutte le 78 carte sono illustrate.

Disegnare Tarocchi Simbologia dei Tarocchi di Diego Gabriele

3. Disegnare Tarocchi: che cosa è la simbologia?

Diversi anni fa una collezionista mi contatto per commissionarmi il Nove di Denari, quel primo incontro con i Tarocchi direi che fu galeotto, iniziai a cercare la carta in rete trovai ovviamente i Rider-Waite ed iniziai a studiarmela. Non ci capii molto. Perché mai questa nobile donna, raffigurata nella carta in un giardino sontuoso, teneva un falco incappucciato sul suo braccio? E perché le monete erano dei pentacoli?

Questo tipo di domande e altre mi hanno assillato e da quel momento non ho più smesso di pormele. Anzi direi che queste domande mi hanno spinto a studiare la Simbologia, mi ha portato a leggere moltissimi libri sull’argomento, mi ha portato a scoprire Giordano Bruno e anche ad affrontare l’Immaginazione con un’altra chiave di lettura, ma su questo temo per voi che scriverò altri post in futuro. Ad ogni modo ho scoperto che la Simbologia è un linguaggio per raccontare ciò che non può essere spiegato a parole ed è spesso un modo per raccontare l’invisibile. I Simboli inseriti nei Tarocchi, ma anche in pittura non rappresentano quello che sono, un cavallo non è un cavallo, ma il significato che può essere attribuito al cavallo. Ed è qui che entriamo noi disegnatori, possiamo affidarci a simbologie già utilizzate, ma possiamo anche decidere di andare oltre ed crearne di nuove. Nel secondo caso ovviamente il rischio di non essere compresi è molto possibile.

Esistono moltissimi libri sulla Simbologia che potrei consigliarvi ma quello che ho preferito, che tratta della simbologia in senso lato è “Simbologia” di Elemire Zolla, mentre per quel che riguarda strettamente i tarocchi vi consiglio il sito dell’Associazione Culturale Le Tarot.

4. Significato dei Tarocchi: si, ma quali seguire?

Disegnare i Tarocchi e come creare dei piccoli quadri che raccontano una storia, ogni carta ha il suo significato. Si, ok, ma quale.

Personalmente ho deciso di seguire l’impostazione di Arthur Edward Waite, il creatore del mazzo Rider-Waite, perché la trovavo più vicina alle mie corde, ho seguito la stessa disposizione degli Arcani Maggiori e mi sono lasciato ispirare dalla divinazione da lui scritta.

Ma ne esistono anche delle altri fra questi voglio segnalarvi la divinazione del Tarocchino di Bologna descritto molto bene in questo articolo di Daniele Ferrero de “Labirinto Ermetico”, quelle di Antoine Court de Gébelin, Jean-Baptiste Alliette e Eliphas Lévi, potrete trovare alcune differenze qui.

Infine voglio segnalarvi anche la particolare lettura dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky, pazzesco autore e creatore della Psicomagia, vi consiglio la lettura del suo libro La via dei Tarocchi e uno scritto interessante del filoso russo di Ouspensky, famoso per altri scritti dedicati al pensiero di Gurdjieff, intitolato Il Simbolismo dei Tarocchi.

5. Colori o Bianco e Nero?

Un dilemma, mi sono bloccato più volte, chiedendomi se era meglio il colore o il bianco e nero. Se usare il colore della stampa delle prime carte francesi, o di quelle italiane, o mi perdo definitivamente nelle mille teorie dei colori? Questo spetta a voi scoprirlo, non mi sento di segnalarvi niente, io ho optato per il bianco e nero, era più congeniale con il mio stile e lo trovo più in linea anche con il mio mazzo Tarocchi e con la sua lettura.

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