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Boop/Fashion Story Intervista a Diego Gabriele

Qualche giorno fa, in occasione della mostra al Teatro Puccini di Firenze, Fabiana Salsi mi ha intervistato per Boop.

Definisce il suo sito web, ak-house.com – in cui raccoglie immagini e riflessioni sui suoi lavori più belli – “la casa vuota di un personaggio immaginario”. Diego Gabriele, però, nelle sue illustrazioni mette sempre un po’ di sé, e il tocco si vede. Esperto di live painting, attivo nel gruppo di artisti toscani “Improponibile”, Diego Gabriele è un eclettico pittore, fumettista e grafico fiorentino che in questi giorni, e fino al 30 aprile, è protagonista al Teatro Puccini di Firenze con una mostra dal titolo “Ma sono nude?”, una raccolta di nudi femminili dipinti su cartone da imballaggio. E Diego Gabriele ha legato l’illustrazione anche alla moda, realizzando insieme a Garpart delle tshirt vendute nelle boutique più chic, da Milano Parigi.

Come inizia la tua carriera artistica?
Nel 2001, a vent’anni. Ho fondato una casa editrice di fumetti indipendenti, si chiamava “Medicina Nucleare”, e dopo la sua chiusura ho iniziato a propormi alle case editrici come illustratore, partecipando a diversi progetti editoriali collaborando con magazine come l’italiana Drome Magazine e l’israelita Forno Magazine. Intorno al 2004 assieme ad alcuni amici abbiamo fondato “L’Improponibile”, gruppo di pseudo artisti che si dilettavano a realizzare eventi di ogni sorta e disciplina con il filo conduttore dell’ironia, il disordine e la leggerezza. Proprio con Improponibile ho partecipato a molti eventi come il Festival della Creatività nel 2007 e il Seek Refuge, alla Biennale di Architettura di Venezia, iniziando ad esibirmi dal vivo, dipingendo i miei soggetti femminili durante i concerti.

A cosa ti ispiri per i tuoi lavori?
Cerco di raccontare il silenzio. Un silenzio sociale, in una società dove, paradossalmente, è la comunicazione a fare da padrone. Mi ispiro a questo: ciò che mi immagino e a ciò che provo.

Come si lega alla moda il tuo progetto artistico?
Nel 2008 con Garpart abbiamo realizzato la prima di due collezioni di t-shirt che sono comparse in negozi come Corso Como 10 e Colette a Parigi, mentre la collezione di quest’anno per il momento è venduta da Montaigne Market, sempre a Parigi. L’idea di Garpart era appunto quella di realizzare tshirt d’arte. Nel 2009 con Factory e la sua collezione DROMe, abbiamo realizzato uno stand di quattordici metri interamente dipinto per Pitti Immagine. Un bel trampolino: da lì ho realizzato lo stand per Tranoi Homme a Parigi e la vetrina per l’Eclaireur su les Champs Elysées.

Cosa si può vedere nella mostra a Firenze?
Un breve riassunto di questi ultimi anni di esposizioni, eventi e di painting live con protagonisti i miei soggetti femminili. Tengo molto a questa mostra, sia per il luogo storico in cui è in esposizione, il Teatro Puccini, sia perché era molto tempo che volevo realizzare una personale a Firenze.

Sogni nel cassetto?
Ne ho molti, per il momento tenermi impegnato e dipingere.

(aprile 2010 – Fabiana Salsi)

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