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iteR #02 – racconti brevi di fantascienza distopica

iter 02 - racconti brevi di fantascienza distopica

“Ti andrebbe un gelato alla nocciola?”

Mmm un gelato alla nocciola… perché no “dove?”

“Propongo il bar nazionale, è proprio dietro l’angolo!”

“Ok, va bene”

“Ieri hai preso un gelato alla nocciola. Che ne dici oggi di una granita?”

“In effetti fa caldo”

“Sono 27 gradi centigradi, per la precisione”

“C’è un posto dove fanno la granita alla fragola? Lo sai che al limone non mi piace.”

“Certo, il limone è nella tua lista nera”

“Devi passare all’evento per il compleanno di Mako”

“Mako, Mako… ah si quella col nome che non c’entra nulla con la faccia. Quanti anni fa?”

“Trentadue”

“Come devo vestirmi? Cioè dipende da che posto è, chi c’è.”

“Non c’è un dress code, il posto è informale e saranno presenti dodici dei tuoi amici. Due sono colleghi di lavoro.”

“Va bene, allora abito informale?”

“Si. Portiamo un regalo? C’è una wishlist.”

“Ok, prendiamo il primo regalo in ordine di prezzo.”

“Oggi è caldo: 28 gradi centigradi. Non sono previsti rovesci per qualche giorno, se ti sono piaciuti il gelato dell’altra sera e la granita alla fragola, potrebbe piacerti anche il gusto fragola della Gelateria della Colonia”

“Va bene, guidami”

“La Gelateria della Colonia ha messo da parte per te due cialde in omaggio per un gelato due gusti”

“Ah, ottimo. Che prendiamo? Nocciola di sicuro, la nocciola mi piace sempre”

“In base ai tuoi gusti suggerirei fragola e nocciola. Vuoi conoscere gli ingredienti?”

“È un gelato, alla fine con cosa sarà fatto?..”

“Latte di soja dalla colonia agricola australe, aroma di nocciola e di fragola entrambi da sintesi priva di prodotto di scarto, granella con concentrato di aroma di nocciola e noccioline”

“È buono. Altrimenti non me lo proporresti. Amici nelle vicinanze?”

“Qui vicino vedo Andrea, Mako, Johan88 e Jarroddd”

“Invita tutti”

“Fatto”

Mentre ordino il gelato arriva Mako. È diversa dall’altro giorno, quando l’ho vista al suo compleanno.

“Ciao”

“Ciao, prendi un gelato?”

“Se me lo offri. Ho finito i crediti per oggi”

“Come hai finito?”

“Mi sono comprata un nuovo set. Guarda, non è fichissimo?”

“Aaah, ok. Allora non è per il razionamento. La notizia di questa mattina…”

“Era un fake, non hai visto?”

Mi mostra il palmo della mano. È solo un gesto necessario per avere un fondo uniforme, l’interfaccia di per sè funziona senza bisogno di superfici. A proposito poco tempo fa c’è stato il boom dei documentari sul periodo precoloniale: il programma più visto dopo il softball e le sfilate di moda. Facevano vedere la visione del futuro della gente di una volta: città bianche e mezzi iperfunzionali, nessun incidente con i piloti automatici, robot chirurghi, tasso di natalità controllato e ologrammi ovunque. Tutto è andato come previsto, tranne per il fatto che gli ologrammi sono davvero illeggibili: dopo i primi tentativi i progettisti hanno osservato che nessuno ci capiva nulla e che tutti cercavano di mettere dietro alle proiezioni un muro bianco o una mano o una superficie più omogenea possibile.

Sul palmo di Mako ci sono due righe che smentiscono la notizia e chiedono di lasciare un commento. Condivido il collegamento e aggiungo solo l’icona dell’ananas. Il consiglio ha vietato le valutazioni troppo esplicite in rete, quindi non più “mi piace” o “mi interessa”: solo ananas, mele e kiwi. Esiste un significato per ogni frutto, ma nessuno lo ricorda e ultimamente ci sono mele dappertutto.

“Approfondimenti?”

“Si”

“Il consiglio ha appena ordinato una spedizione extra-colonia nelle terre libere della Siberia meridionale.”

“Continua”

“Si prevede di trovare acqua, terreno fertile e possibilità di allevare bestiame.”

La ragazza dietro al banco ci porge due coppette di gelato, nocciola e fragola.

“Il solito attacco hacker”

“Ma chi sono questi hacker? Tu ne hai mai conosciuto uno?”

“No, ma mi piacerebbe” Mako mette un dito sulla bocca, poi prende la paletta e assaggia il gelato. Poi lo butta.

“Che succede?”

“Non lo so. Quando ho ricevuto la notifica il gelato mi andava. Ma ora no, è passato troppo tempo”

“Ah”

“Notifica vocale da Mako, comunicazione sponsorizzata da fruitkick festival: Ciao. Mi dispiace per ieri, per aver buttato il gelato intendo. Qualcuno mi ha detto che vai pazzo per il gusto fragola e stasera c’è la fruitkick nella piazza centrale, ti andrebbe?”

Non so che dire “Dettagli evento?”

“Dai un calcio alla noia con fruitkick, l’evento più atteso dell’anno. Scegli tra decine di gusti il tuo drink, diventa recensore e guadagna crediti. Piazza centrale, dalle sei. E se porti un amico, il primo drink te lo offriamo noi!”

“Chi altri c’è?”

“L’invito di Mako è esclusivo, non ci sono altre persone. Vedo alcuni tuoi amici in zona, vuoi invitarli?”

“No” un invito esclusivo non capita tutti i giorni. Me lo tengo per me. “Rispondi che ci vediamo là, sto arrivando. Qual è il gusto preferito di Mako?”

“Dalle sue recensioni e i dati del profilo, il gusto preferito di Mako è Maracuja”

“Ciao”

“Ciao”

“Ti ho preso un drink alla fragola”

“E io uno al Maracuja”

Ci scambiamo i bicchieri. “Sei sicura che ti va il maracuja?”

Mako si blocca e congela il sorriso che aveva poco prima. Ho fatto una domanda cretina, che idiota.

“Scusa…”

“No” guarda un punto intermedio tra me e lei. “Hai ragione. Mi va il maracuja?”

“Scherzavo. È il tuo gusto preferito, no?”

“Si, lo era, ma non ne sono più sicura”

Per spezzare l’imbarazzo, lo assaggio io. “Facciamo a cambio se vuoi, ti dò il mio alla fragola”

“Ma è il tuo preferito”

“Fa niente, mi piace anche questo” le porgo il mio bicchiere. Mi piace anche il maracuja, quindi.

Racconto di Fantascienza distopica di Laura Lalune Décroche